Giornalista Antifascista.

mercoledì 18 febbraio 2009

Qualche considerazione sul ruolo del Segretario


Antonio Gramsci (1926); Camilla Ravera (1927-1930); Palmiro Togliatti (1930 - 1934); Ruggero Grieco (1934 - 1938); Palmiro Togliatti (1938 - 1964); Luigi Longo (1964 - 1972); Enrico Berlinguer (1972 - 1984); Alessandro Natta (1984 - 1988); Achille Occhetto (1988 - 1991). Alcide De Gasperi (1944 - 1946); Attilio Piccioni (1946 - 1949); Giuseppe Cappi (1949); Paolo Emilio Taviani (1949 - 1950); Guido Gonella (1950 - 1953); Alcide De Gasperi (1953 - 1954); Amintore Fanfani (1954 - 1959); Aldo Moro (1959 - 1964); Mariano Rumor (1964 - 1969); Flaminio Piccoli (1969); Arnaldo Forlani (1969 - 1973); Amintore Fanfani (1973 - 1975); Benigno Zaccagnini (1975 - 1980); Flaminio Piccoli (1980 - 1982); Ciriaco De Mita (1982 - 1989); Arnaldo Forlani (1989 - 1992); Mino Martinazzoli (1992 - 1994). Achille Occhetto (1991-1994); Massimo D'Alema (1994-1998). Massimo D'Alema (1998); Walter Veltroni (1998-2001); Piero Fassino (2001-2007). Mino Martinazzoli (1994); Rosa Russo Jervolino (1994); Rocco Buttiglione (1994 - 1995); Gerardo Bianco (1995 - 1997); Franco Marini (1997 - 1999); Pierluigi Castagnetti (1999 - 2002). Francesco Rutelli (2002-2007). Valdo Spini (1994 - 1998). Famiano Crucianelli (1995-1998). Pierre Carniti (1993-1999); Giorgio Tonini (1999-2003); Mimmo Lucà (2003-in carica). Giorgio Bogi (1994 – 1996).

E’ una lista impressionante. Per le personalità che fanno parte dell’elenco, per la loro statura morale, il loro impegno in fasi difficili della storia del nostro Paese. Qualche tempo fa, in un tipico esercizio autodistruttivo caro alla Sinistra, si è giocato al Pantheon. Senza ricami ed orpelli, nella lista di poc’anzi stanno i Padri Fondatori del PD. Nel bene e nel male.
Ora facciamo un mezzo passo indietro e fermiamoci al 1998. Walter Veltroni, dopo la caduta del governo Prodi, torna a concentrarsi sul partito, che, in seguito alla confluenza di formazioni di varia ispirazione, laiche e cattoliche (Sinistra repubblicana, Cristiano Sociali, Comunisti unitari, Laburisti) si è trasformato in Democratici di Sinistra. Wikipedia, impietosa fotografia di un mondo ai confini tra il virtuale ed il reale, scrive testualmente: “Sotto la sua guida, i DS arrivano al minimo storico, con il 16,6% dei voti alle Elezioni Politiche del 2001 (5 anni prima il PDS da solo era al 21%).”
Nel 2001 io ero un ‘giovane’ segretario di una piccola sezione dei DS. Penso di essere stato uno dei primi (se non il primo?) Segretario di Sezione dei DS che proveniva dai Laburisti, dopo un complicato percorso politico (ma quale percorso politico non lo è?) che mi aveva visto molto vicino alla sinistra ‘extraparlamentare’ (cioé quella che non becca mai voti sufficienti per entrare in Parlamento), ai Radicali, al PCI, ai comitati studenteschi della fine degli anni ’80, i Comitati Prodi, l’Ulivo. E’ un po’ il consueto passaggio di chi si barcamena tra eredità pesanti, uno Zio fondatore del PCI e primo direttore dell’Unità, un padre sindacalista di forti radici socialiste che restituisce la tessera dopo il Midas con una lettera d’accompagnamento che recita testualmente (era il ‘76) “i problemi del partito li risolverà la Benemerita”. Profetico.

Ebbene, nel 2001, dicevamo, ero segretario di sezione. Non ho fatto scuola di partito, ho masticato pane e politica, ho attaccato manifesti con acqua farina e metilan, ricevuto fax alla presidenza di facoltà durante l’occupazione, spostato sedie e trasportato megafoni ed altoparlanti nelle riunioni. Ma ho imparato che un Segretario coordina, immagina, guida, lotta, s’incazza, fa far pace, tiene unite le truppe (anche quelle non cammellate). E qui imparo un’altra cosa. Che un Segretario puo’ dimettersi alla vigilia delle elezioni, lasciando il partito nelle mani del “Comitato di Segreteria” e di un Coordinatore (nella fattispecie Pietro Folena). Inutile ricordare il risultato elettorale.
Sono passati quasi otto anni, siamo alla viglia di un’altra tornata elettorale con nodi ancora vagamente irrisolti (ci iscriviamo al PSE, facciamo un gruppo nostro, ognun per se’ e dio per tutti) ed il Segretario (coincidenza, lo stesso) si dimette.

Seguo con attenzione le varie prese di posizione di queste ore, congresso subito congresso ad ottobre. Reggenza, convocazione dell’Assemblea Costituente, dell’Assemblea, dei Comitati, dei Circoli. Sommessamente, senza essere Marzullo, mi confesso. Compagne, compagni, amici, amiche, sostenitori, simpatizzanti, elettori ed elettrici (l’accento lo mettete dove preferite).

Fate presto. Con giudizio ma “adelante”. Non so se possiamo permetterci d’attendere. Il medico pietoso ammazza il malato.


Non è che noi si scoppi di salute...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Filippo,

abbiamo speso settimane e mesi a immaginare e progettare il partito del XXI secolo, ma nel frattempo non riusciamo a far funzionare manco quello del novecento...ahi pover'Italia...