Inquietante e grave decisione della Procura della Repubblica di Milano.
La Procura della Repubblica di Milano ha chiesto il proscioglimento dei neofascisti resisi protagonisti, il 29 aprile scorso, del blitz al Campo X del Cimitero Maggiore, nel quale sono sepolti repubblichini e gerarchi della Repubblica di Salò.
Nonostante le denunce della Digos per aperta apologia di fascismo, per le centinaia di braccia alzate per il saluto romano, la Procura della Repubblica, con una inquietante e grave decisione ha chiesto il proscioglimento dei neofascisti, giovedì 4 agosto, scegliendo una data tragica per il nostro Paese.
Il 4 agosto 1974 si verificò, infatti, un terribile attentato neofascista. Una bomba ad alto potenziale esplose nella quinta vettura del treno Italicus, in transito presso San Benedetto Val di Sambro, provocando 12 morti e oltre 40 feriti. La richiesta della Procura della Repubblica che dovrà essere vagliata da un Giudice per le indagini preliminari, desta in tutti noi profonda inquietudine e preoccupazione.
Milano e la Lombardia sono state da tempo scelte dalle organizzazioni neofasciste e neonaziste come luoghi di incontro, di convegni e manifestazioni anche a livello europeo. L'assalto a Palazzo Marino del 29 giugno ha rappresentato un salto di qualità nella sfida alle istituzioni nella città Medaglia d'oro della Resistenza. Un blitz che aveva registrato un suo preambolo il 9 aprile scorso, quando alcuni militanti di Casa Pound avevano inscenato una protesta contro l'accoglienza dei migranti durante una seduta del Consiglio Comunale di Monza.
Una prova di forza che ha avuto il suo fondamento in quanto accaduto il 29 aprile al Cimitero maggiore di Milano, quando un migliaio di neofascisti sono andati a commemorare al campo X i caduti della Repubblica di Salò che ora, se la richiesta della Procura dovesse essere accolta, potrebbero essere assolti.
Chiediamo allo Stato, in questa delicatissima fase del nostro Paese, fermezza e decisione per contenere e respingere ogni tentativo, oggi purtroppo ricorrente, di esaltazione del fascismo, applicando le leggi che già esistono. Ci dimostri questo Stato di essere finalmente quello Stato antifascista, delineato dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, sciogliendo gruppi dichiaratamente nazifascisti e infliggendo a chi fa apologia di fascismo, reato gravissimo nel nostro ordinamento costituzionale, quelle esemplari condanne che ancora oggi stiamo attendendo.
Roberto Cenati Presidente ANPI Comitato Provinciale di Milano
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