Giornalista Antifascista.

mercoledì 20 settembre 2017

Spese scortate e libertà di stampa a singhiozzo

credits: Il Messaggero

Antefatto: 10 giorni fa il Messaggero pubblica un articolo con foto sulla Sindaca Raggi che fa la spesa "con la scorta". 

Abbiamo visto di peggio, è vero, e siamo abbastanza grandi per capire che - a volte - non si può scegliere. 

Colpiscono però due cose nei commenti: 

  • la prima è una presenza, ovvero il livore grillino con cui ci si scaglia contro il quotidiano (servo del malaffare) accusato di pubblicare "contro" e la difesa d'ufficio "è stata imposta dalla questura" che, se ben ricordo, non valeva per tutti gli "altri" - a partire dalla Sen. Finocchiaro - quando furono colti a commettere lo stesso odioso crimine: comprare pasta e carta igienica come tutti i mortali;


  • la seconda, ben più grave secondo me, passa invece del tutto inosservata nei commenti. L'ordine del caposcorta al fotografo di non immortalare la scena, l'invito ad allontanarsi, fino a chiedere l'intervento di una volante della Polizia per evitare foto. 


Posso immaginare che si voglia tutelare la privacy della Sindaca, posso immaginare che non si vogliano mostrare i visi dei bimbi che sembrano accompagnarla o degli uomini della scorta o identificare la targa del veicolo. 

Tutti sacrosanti motivi che, però, non devono e non possono bloccare il legittimo esercizio della cronaca. Il quotidiano infatti maschera la targa della macchina ed il volto del pupo ma - giustamente - non rinuncia a pubblicare la foto. 

Lo fanno per morbosità? Perché è una "nemica politica" dell'editore? Non lo so e poco mi cale, ma la notizia è importante di per sé (avete sfrantecato tutto il possibile sugli altri e ora vi rendete conto che esercitare "il potere" significa anche questo) ed il tentativo di censura preventiva alla libertà di stampa - notoriamente vietato anche dalla Costituzione - è decisamente preoccupante...

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