
Il dibattito precongressuale mi riporta "il piacere della politica". Sto ovviamente parlando del PD, e delle attuali quattro candidature alla segreteria. Discutendo con Amici e Compagni (mi sono fatto rimproverare, recentemente, per il mio uso del maschile plurale volto a comprendere entrambi i generi. Sia detto una volta per tutte, è uno strumento di stile teso a "sveltire" il discorso. Mi si risponderà che, con questa spiegazione, in realtà ho pesantemente allungato l'intervento, molto più che con l'identificazione del doppio genere. Vero. Ma questa è didascalia che vale per il futuro...). Dicevo. Parlando delle candidature ho ritrovato nei Compagni la voglia di essere attivi, la sensazione di poter nuovamente "contribuire" alla creazione di qualcosa.
Veniamo al concreto. Io sto con Bersani. Non "contro" qualcuno ma "Con" qualcuno. E già questo è un passo avanti. Io sto con Bersani perchè ne condivido l'approccio, il percorso suggerito per portare a maturazione il laboratorio PD. Bersani ha detto:
'Io ho in mente un partito nel quale c’è rispetto, rispetto per la generazione precedente; e un partito nel quale la generazione che viene prima, considera suo compito aprire subito la strada alla nuova generazione, sostenendola ed accompagnandola. Cooptazione significa prendere un giovane, farne un simbolo e rovinarlo! Merito vuol dire farlo crescere, trovare dei meccanismi per tirar su la nuova generazione e selezionarla per merito, ed il merito te lo fai nel territorio'E' confortante. Abbiamo sofferto, in questi ultimi mesi, d'una specie di delirio di giovinezza. Tutto quello che era giovane era bello. Tutto quello che rappresentava l'esperienza era "vecchio". Che noia. In molti, io credo, abbiamo temuto che essere su Youtube ed avere i fatidici 5000 amici su Facebook rischiasse di contare di più del contatto con il territorio, dei bicchieri di vino e delle fette di salame (immagini da sostituire a piacimento, finanche con sushi e tè verde, se necessario...) che fanno da corollario ad una sana vita politica di contatto, ascolto, proposta. Sono Felice, e lo scrivo in maiuscolo, che si ritorni a parlare di merito e di crescita. Abbiamo (siamo?) giovani straordinari, pronti ad ascoltare, ad imparare. Che l'esperienza di chi da più tempo pratica la bella politica sia messa a disposizione di chi vuol crescere. E che l'irruenza della giovinezza sia incanalata e forgiata per divenire forza. Sto diventando aulico? perbacco, si! Ma quando ci vuole...
La questione che ci si è posta nei mesi scorsi, secondo me, non è se essere un partito vecchio o un partito nuovo, ma se essere o no un partito. Se essere o no un’associazione volontaria, che avendo una ragione sociale, si dà un’organizzazione, un radicamento, dei luoghi di discussione politica effettiva, di partecipazione efficace degli aderenti, nonché una disciplina liberamente accettata e condivisa. Io non voglio rifare il Pci, io voglio fare l'Avis, o una bocciofila. Un'associazione che funzioni, in cui ci sono delle regole, non è che puoi fare come vuoi!Chiamatemi pure veterostalinista se vi aggrada. Ma per un giuridico come me la questione delle regole è fondamentale. Ed è bello che se ne riparli. Chi ha avuto la (s)fortuna di starmi accanto negli anni della Segreteria conosce quanta attenzione io dedichi alle regole. Abbiamo attraversato un colpo di Mistral senza sapere chi era veramente lo skipper, senza conoscere la rotta se non per sommi capi, discutendo più sul 'come' issare la trinchettina che sul 'quando'. L'innato rispetto d'ogni marinaio per il Capitano ha evitato l'ammutinamento, ma mi pare giunta l'ora di definire in modo chiaro i turni di guardia, chi è l'ufficiale di rotta e di prevedere anche la pratica del 'giro di chiglia' (da eseguirsi possibilmente dopo la tempesta e non durante...) per chi pratichi la dissidenza sterile e pericolosa. Si racconta che Mao usasse dire "Mille idee possono nascere, ma in Segreteria". Mi piacerebbe riprendere le vecchie abitudini. Dialogo ad oltranza. Discussioni anche accese. Scambio di vedute senza timori. Ma una volta che la rotta è fissata nessuno la discuta. Arrivati a destinazione, se del caso, si parli con l'armatore (ovvero il Congresso) sull'ipotesi di cambiare il Capitano. Ma non si rimetta tutto e sempre in discussione.
Io sono il candidato di nessuno, e sono il candidato che pensa che ci sia bisogno di tutti. Di tutti.E noi ci siamo, Pier Luigi. E ora diamoci da fare...
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