Giornalista Antifascista.

venerdì 4 novembre 2011

Voglia di vincere e colpi di sfortuna




Hanno decisamente "voglia di vincere", ed il tempo non ha cambiato la tempra e non ha influito sullo spirito di competizione.... A mezzogiorno sono tutti a bordo di Spirit of Traitè di Rome, c'è una buona parte dell'equipaggio che prese parte alla regata intorno al mondo nell'edizione 77/78 e 80/81. Hanno qualche anno di più, i capelli sono leggermente ingrigiti, ma sono forse più competitivi oggi di quanto lo fossero allora.

C'è voglia di vincere, non solo di partecipare, e anche se la barca non è la stessa che li portó al terzo posto assoluto nella Withbread Cup, anche se Tyco è decisamente più "fisica", sono pronti. La tattica pre partenza è semplicemente perfetta, quando la radio di bordo annuncia il conto alla rovescia sono piazzati splendidamente. Al "go" la prua è ad un passo dalla linea di partenza, la randa è gonfia, lo spi è pronto ad essere lanciato, e così succede appena varcata la linea ideale tra la boa e la bandiera arancione a terra. Il sistema delle partenze scaglionate garantisce a barche così incredibilmente diverse un principio di uguaglianza, nonostante il peso, la superfice velica, la potenza siano così differenti.

Tyco/Spirit of Traitè de Rome scatta veloce, scegliendo una rotta più sottocosta dei concorrenti, che sembra allontanarlo dalla prima boa, ma riempie le vele e riduce il rischio di essere sventati. Ed è una tattica che paga, perchè Tyco/Spirit of Traitè de Rome arriva primo alla boa. È una manovra perfetta, il veliero lascia la prima boa a tribordo, vira velocissimo ed è sul secondo tratto.

Mi giro un secondo, guardo dove sono gli altri, ed un boato spezza quel silenzio fatto di vento che sibila tra le sartie, grida dello skipper e onde che si rifrangono sullo scafo. L'equipaggio è stupito dal rumore improvviso e "fuori luogo". Alzo gli occhi e vedo la cima della randa, su, verso la testa dell'albero che comincia a sbattere. Sembra un piccolo strappo, ma con la forza del vento che gonfia la tela diventa una ferita di un paio di metri in un attimo.
Regata finita. Le altre barche passano affianco, mentre l'equipaggio di Spirit of Traitè de Rome s'affretta ad ammainare la randa per evitare danni maggiori. Il calcolo è rapido. Anche immaginando di tirare fuori un'altra randa, liberare albero e boma da quella rotta, inferire la nuova, far montare ad un quarto d'albero un uomo col bansigo per inferire la randa correttamente, issare e ripartire sarebbe troppo tardi.
Regata finita. Spirit of Traitè de Rome ammaina anche il fiocco, accende il motore e torna verso il porto.

Ne riparliamo a giugno, a Lorient, durante la tappa francese della Volvo Ocean Race. L'organizzazione ha appena deciso, visto il successo di Alicante, di riconvocare le Legends tra il 17 di giugno ed il 1 luglio. Cercheremo di esserci, questa volta con Traitè de Rome nel pieno della sua bellezza, con albero nuovo (quello vecchio è il tre pezzi nel porto di Catania) e tanta voglia di vincere...

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