Giornalista Antifascista.

mercoledì 1 luglio 2015

Profughi e turisti


Alassio è una città turistica, fatta per accogliere turisti. Se il Governo vuole perseverare in questa deriva devastante per il territorio e per gli enti locali, allora chi di dovere si attrezzi per dare adeguata ospitalità ai clandestini nella propria abitazione” dichiara, secondo la stampa, il sindaco di Alassio Enzo Canepa. 

 Sono stato Alassino, ho abitato, studiato, lavorato e sono cresciuto in quella bellissima città. E' la prima volta che sono contento di non abitarci più. 


 Signor Sindaco, con il pieno rispetto per la carica che lei ricopre, democraticamente eletto, se la stampa ha correttamente riportato le sue dichiarazioni: si vergogni! 


 8. Otto persone che hanno rischiato la loro vita fuggendo da realtà che nemmeno lontanamente si possono immaginare.


Non 108, 1008 e nemmeno 18. Ben 8 profughi erano destinati ad Alassio apprendo dalla stampa.

Sono sicuro che i Partigiani a cui Alassio ha intitolato tante strade si staranno chiedendo cosa è successo al loro paese. 

"Una città fatta per accogliere i turisti"?


Ma per piacere..., nonostante gli sforzi di tanti, tanti commercianti, albergatori, imprenditori, Alassio non è più una città per "accogliere". Ormai ci vengo da turista (da oltre 20 anni, ovvero da quando sono emigrato perchè ad Alassio non trovavo lavoro!) e nonostante conservi un occhio di riguardo sulla città che mi ha visto crescere le assicuro, Signor Sindaco, che le città turistiche che "accolgono" hanno caratteristiche diverse ...

Dubito fortemente che sarebbero gli 8 (otto) sfollati che impedirebbero ad Alassio di "accogliere" i turisti.

Quanto all'infelice affermazione su chi dovrebbe accogliere i profughi "nella propria abitazione" la considero una caduta di stile indegna. Magari non ha ancora avuto occasione di accorgersene, ma anche il Sindaco fa parte degli organi amministrativi della Repubblica Italiana.

E' un po' troppo comodo piangere con l'amministrazione centrale quando si hanno dei problemi e poi fare gli indipendentisti quando potrebbe (e non concordo) convenire ...

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