martedì 11 novembre 2014
CGIE
Non sono un amministravista, e quindi pongo solo alcune domande senza avere le risposte:
mi pare di ricordare che nelle materie riguardanti gli Italiani all'estero il parere del CGIE sia obbligatorio.
Immagino che il Consiglio degli Italiani all'Estero sia stato consultato ed abbia avuto modo di esprimere il suo parere sul rinvio delle elezioni Comites.
Se così non fosse, oltre che essere uno sgarbo politico si potrebbe configurare una prima violazione.
Secondo quesito: immagino che nessuno stia pensando, nel Regolamento attuativo, di riaprire i termini per presentare liste in circoscrizioni in cui i CEC abbiano già convalidato la presentazione di liste. Perché se nel Regolamento d'attuazione si riaprissero i termini di presentazione si configurererebbe una modifica per decreto di una normativa elettorale. Che magari sarà legittima, ma certo di dubbio gusto.
Immaginate di riaprire i termini per le elezioni politiche dopo la scadenza, e questo perché alcune liste non sono riuscite a raccogliere le sottoscrizioni necessarie, mentre altre ci sono riuscite...
Terza riflessione: i soldi scarseggiano, l'informazione pure. Cambiare le regole del gioco mentre si sta giocando equivale a : vanificare gli sforzi di chi da un mese si sbatte per ricordare la data del 19 novembre, spendere di più per ricordare che la data é cambiata...
Sintesi: una vittoria di qualcuno certamente, ma una sconfitta degli Italiani all'estero in generale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento