Giornalista Antifascista.

lunedì 23 novembre 2015

Diario del Capitano

Bruxelles - Teatro operazioni.
Giorno 10 dall'inizio della guerra, giorno 4 dall'inizio dell'assedio.

Il morale delle truppe è alto, il rancio ottimo ed abbondante, nonostante comincino a scarseggiare componenti essenziali quali la sauce andaluse. Pattuglie in avanscoperta annunciano che in alcuni quartieri della periferia i Frietkot hanno smesso di vendere "Mitraillettes" per timore d'incomprensioni con le Forze dell'ordine. Si teme per l'approvvigionamento delle patate fritte dalle Fiandre, il fatto che Bruxelles sia in allerta 5 su una scala di 4 potrebbe essere usato dagli Indipendentisti flamani per sottolineare quanto il Federale dipenda dalle scelte del Boerenbond.
 
Il caporale Steve **** (omesso per ragioni di sicurezza) monta di guardia davanti alla porta del nostro ufficio. E' del Terzo Reggimento **** (omesso per ragioni di sicurezza) e prende la cosa con filosofia. Ci sono ben 2 gradi centigradi sopra lo zero stamane e questo gli consente di non portare i guanti tattici di pelo di Blanc Bleu, notevole vantaggio per sveltire le operazioni in caso di attacco. Considerato che l'arma è scarica - con la sicura inserita - qualora divenissimo obiettivo dovrebbe estrarre il caricatore, riporlo nella giberna, prendere il caricatore pieno nell'altra tasca della mimetica, inserirlo nell'arma, mettere il colpo in canna, passare a "raffica" e togliere la sicura. Senza guanti è decisamente meglio...
 
Il colore del basco dei soldati che passeggiano davanti all'hotel SAS qui affianco è mutato dall'amaranto al verde. Ignoro se sia un reggimento diverso o l'effetto del muschio, ma è rassicurante sapere che ogni cambio turno si rifugiano nel blindato Iveco parcheggiato davanti alla porta del nostro garage. Da una parte l'orgoglio italico di fornire un accogliente nido ai nostri guardiani, dall'altra la soddisfazione di sapere che prima che i terroristi riescano ad impadronirsi della mia 500 L per fuggire nel traffico della E 40 dovranno riuscire a far spostare il blindato. Che essendo Iveco, appunto, non è detto che si metta in moto a queste temperature.
 
La Polizia Federale ha diramato un ordine/richiesta agli utilizzatori dei Social Networks, chiedendo/ordinando di smettere di twittare ogni movimento delle forze dell'ordine. Decisione comprensibile, visto che tra foto, commenti e ricinguettii conoscevamo tutti i numeri di targa delle auto civetta e quelli di matricola dei poliziotti impiegati. Sky 24 non l'hanno considerata, forse ritenendo che il Califfo non paghi l'abbonamento a Murdoch e non possa quindi seguire la povera Giovanna Pancheri, che oltre essersi guadagnata un raffreddore sicuro, visto il clima, ha diffuso in diretta ogni pit stop, rifornimento e sorpasso della corsa al bombarolo.
 
Alle 19 di ieri, l'annuncio che le scuole sarebbero rimaste chiuse oggi ha provocato un boato udito sino in Lussemburgo. Gli studenti belgi hanno accolto con compassionevole comprensione la decisione dell'OCAM (Organo di Coordinamento per l'Analisi della Minaccia). Centinaia di migliaia di dita hanno improvvisamente abbandonato telecomandi tv, wii e PS per uozzappare, instagrammare, snapciattare o viberare il loro sconforto per essere costretti a saltare il compito in classe di francese (biologia, geografia, latino ecc ecc) e preparare piani di battaglia per raggiungere le case dei vari compagnucci tenendo conto della chiusura della metropolitana, delle principali stazioni ferroviarie, dei blocchi stradali improvvisati. Ho la sensazione che se i responsabili dei "servizi" belgi volessero realmente capire come potrebbero muoversi i fuggiaschi dovrebbero chiedere lumi ai propri pargoli. Nello spazio di 12 minuti mia figlia è riuscita a programmare movimenti di truppe che convergeranno a casa di un'amica alle 12 di oggi che manco Patton e Montgomery ...
 
Conforta altresì sapere che Marx è vivo e lotta assieme a noi. Incuranti della situazione i sindacati belgi dei trasporti hanno mantenuto lo sciopero previsto per oggi. Non sia mai che la lotta di classe prenda una pausa di riflessione.
 
Torno a rispondere alle centinaia di messaggi di amici e conoscenti in giro per il mondo che mi chiedono "come va?". A tutti ripeto che "va bene", "no problem".
 
Non vi è motivo per inquietarsi. L'unico Califfo che io riconosco si accenderebbe una sigaretta e comincerebbe a canticchiare Tutto il resto è noia ...
 

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