Qualcuno potrebbe domandarsi perché, all'atteso Referendum sulla riforma costituzionale - che non è una concessione del governo ma un obbligo previsto dall'attuale Costituzione - voterò NO.
Molte sono le ragioni, tra queste, come spesso succede, c'è una componente "personale": è una questione di donne e uomini. Quello che segue è un elenco; noioso come tutti le liste, certamente di parte nella scelta di nomi. Potrebbero essercene altri, dovrebbero probabilmente... ma è solo un elenco.
I dati sono estratti da una nota enciclopedia online e non verificati, ma non dovrebbero essere poi così lontani dalla verità.
Se avete qualche minuto di tempo, provate a scorrere queste succinte biografie, l'una accanto all'altra in modo del tutto casuale.
Non erano "santi" quelli della colonna di sinistra, non sono certo "diavoli" quelli nella colonna di destra. Ma i primi hanno scritto la Costituzione, i secondi stanno cercando di cambiarla.
Così, a pelle, al netto di molte altre riflessioni e ragioni, tendo a fidarmi più dei primi che dei secondi. Perché un uomo (e ovviamente una donna!) è anche il risultato di quello che ha fatto ed i CV non mentono ...
Piero Calamandrei (Firenze,
21 aprile
1889
– Firenze,
27
settembre 1956)
: politico,
avvocato
e accademico.
Professore di procedura civile, Si dimise da professore universitario per non
sottoscrivere una lettera di sottomissione al duce che gli venne
chiesta dal rettore del tempo; colpito da mandato di cattura da parte delle
autorità della Repubblica Sociale Italiana. Suo figlio Franco fu un partigiano attivo durante
questo periodo, nel Partito Comunista Italiano. Membro della
Consulta Nazionale e dell'Assemblea
Costituente.
E’ autore di: Lo avrai camerata
Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si
costruirà a deciderlo tocca a noi…
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Matteo Renzi (Firenze,
11 gennaio
1975):
politico.
Laurea nel 1999
in Giurisprudenza con una tesi in Storia del
Diritto. Ha lavorato con varie responsabilità per la CHIL Srl, società di
servizi di marketing di proprietà della sua famiglia (il cui nome è ispirato
dall'omonimo
personaggio del Libro della giungla), in
particolare coordinando il servizio di vendita del quotidiano La Nazione
sul territorio fiorentino con la diretta gestione degli strilloni. Inoltre
consegnava volantini e distribuiva elenchi del telefono. Nel 1994 partecipa come
concorrente per cinque puntate consecutive al programma televisivo La ruota della fortuna, vincendo
48 milioni di lire. Nella prima metà degli anni novanta arbitrò alcune
partite calcistiche di Seconda Categoria: fino al 1995 fu infatti iscritto
alla sezione arbitrale di Firenze, ma la sua carriera da fischietto non
decollò a causa di alcuni limiti atletici.
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Benedetto Croce (Pescasseroli,
25 febbraio
1866
– Napoli,
20 novembre
1952)
: filosofo,
storico,
politico,
critico letterario e scrittore.
A diciassette anni perse i genitori e la sorella Maria nel terremoto di Casamicciola. Iscritto alla
facoltà di giurisprudenza dell'Università di Napoli
frequentò le lezioni di filosofia
morale di Labriola. Non terminò mai i suoi studi universitari. A
seguito del rifiuto delle leggi razziali fu quindi espulso da quasi tutte le
accademie di cui era membro, comprese l'Accademia Nazionale dei Lincei
e la Società Napoletana di Storia Patria.
Eletto all'Assemblea
Costituente, non accettò la proposta di essere candidato a Capo provvisorio dello Stato,
così come in seguito rifiutò la proposta, avanzata da Luigi
Einaudi, di nomina a senatore a vita
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Maria Elena Boschi (Montevarchi,
24 gennaio
1981):
politica
e avvocato.
Laureata all’Università di Firenze in giurisprudenza,
è stata cultore della materia presso la cattedra
di diritto commerciale
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Lelio Basso (Varazze,
25 dicembre
1903
– Roma,
16 dicembre
1978)
: avvocato
e politico.
Nel 1925 si laureò in legge con una tesi sul concetto di libertà
nel pensiero marxista. Nell'aprile 1928 fu arrestato a Milano ed internato
sull'isola di Ponza.
Membro attivo della Resistenza, ed insieme a Sandro
Pertini e Rodolfo Morandi fondò Alta Italia, il corpo
esecutivo segreto dello PSIUP, che egli aveva la responsabilità di dirigere.
Fece parte della Commissione, formata da 75 membri, che dovevano scrivere il
testo della Costituzione e contribuì in particolar modo alla formulazione
degli articoli 3 e 49. Dal 1946 al 1968 fu costantemente eletto alla Camera dei deputati. Fu
eletto quindi senatore nel 1972 e nel 1976.
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Angelino Alfano (Agrigento,
31 ottobre
1970):
politico.
Laureato in giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano, dove è stato ospite del collegio "Cardinal Ferrari", dottore di
ricerca in diritto dell'impresa, avvocato.
Dal 2005
è nominato coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia. Succede a Gianfranco Miccichè, guidando la
corrente maggioritaria di Forza Italia alleata con l'allora Presidente della Regione Siciliana
Salvatore Cuffaro
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Tristano Codignola (Assisi,
23 ottobre
1913
– Bologna,
12 dicembre
1981)
: giornalista
e politico.
È stato deputato
all'Assemblea
Costituente e deputato alla Camera nella III
e IV
legislatura e senatore nella V
legislatura. Condannato al confino politico nel 1942, fu esponente
del movimento liberalsocialista e tra i fondatori del Partito d'Azione, di cui fu il rappresentante
durante la guerra civile partecipando attivamente alla Resistenza fiorentina. Nel 1981 viene espulso dal
partito per aver sottoscritto un manifesto fortemente critico nei confronti
di Bettino
Craxi
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Denis Verdini (Fivizzano,
8 maggio
1951):
politico
e banchiere.
Titolare di macellerie, si laurea in scienze politiche e si specializza come dottore commercialista. Assistente
docente di Storia delle dottrine
economiche all'università Luiss di Roma. Titolare del 15% delle azioni della società
editrice del quotidiano Il Foglio. Nel febbraio 2010 è indagato dalla Procura
di Firenze per il reato di concorso in corruzione
; nel maggio 2010
è indagato dalla Procura
di Roma per il presunto comitato d'affari; il 5 novembre 2014 è rinviato a giudizio
per corruzione; indagato per truffa ai danni dello Stato; rinviato a giudizio
dal gup di Firenze per bancarotta fraudolenta; rinviato a giudizio con
l'accusa di finanziamento illecito e truffa aggravata; rinviato a giudizio
dal gup Cinzia Parasporo per concorso in corruzione. Indagato dalla procura
di Firenze insieme al forzista Massimo
Parisi con l'accusa di bancarotta fraudolenta.
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Alcide De Gasperi, (Pieve
Tesino, 3 aprile 1881 – Borgo
Valsugana, 19 agosto 1954) : politico.
Laurea in Filologia presso l'Università di Vienna Nelle elezioni del Parlamento austriaco del
13 e 20 giugno 1911
è eletto tra le file dei Popolari. Si oppose all'avvento del fascismo
finché, isolato dal regime, fu arrestato alla stazione di Firenze l'11 marzo 1927, insieme alla
moglie: condannato a 4 anni. Dopo la scarcerazione è continuamente
sorvegliato dalla polizia e in grandi difficoltà economiche. Impiegato al
catalogo degli stampati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Entrò a far parte in rappresentanza della DC nel Comitato di Liberazione Nazionale.
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Stefania Giannini (Lucca,
18 novembre
1960):
linguista,
glottologa
e politica.
Docente associata di Glottologia e Linguistica, rettrice dell'Università per Stranieri di Perugia
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Giuseppe Di Vittorio (Cerignola,
11 agosto
1892
– Lecco,
3 novembre
1957)
: politico,
sindacalista
e antifascista.
Figlio di braccianti fu costretto a fare il bracciante, a causa della morte
del padre per un incidente sul lavoro. Con l'avvento del Fascismo
in Italia e disciolti tutti i partiti e i sindacati, viene condannato dal tribunale
speciale fascista a 12 anni di carcere. Partecipò alla guerra civile spagnola, con il nome di
Mario Nicoletti ,inquadrato come commissario politico nella XI e poi
nella XII Brigata Internazionale e venne ferito a Guadalajara. Nel 1941 fu arrestato dalla polizia
del regime e mandato al confino a Ventotene.
Nel 1943
fu liberato dal governo Badoglio e, negli ultimi due anni della seconda guerra mondiale, prese parte
alla Resistenza tra le file delle Brigate Garibaldi. Nel 1945 fu eletto
segretario della CGIL, l'anno seguente,
nel 1946,
fu eletto deputato all'Assemblea
Costituente con il PCI.
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Beatrice Lorenzin (Roma, 14 ottobre
1971):
politica.
Diploma di maturità classica. Ha espresso la sua contrarietà alla
legalizzazione delle droghe leggere che, a suo avviso, porterebbe
danni estremi per la salute dei cittadini. È contraria all'estensione del
diritto al matrimonio in favore delle coppie dello stesso sesso
ed alla possibilità di adottare dei figli o avere accesso alle pratiche di
fecondazione assistita
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Emilio Lussu (Armungia,
4 dicembre
1890
– Roma,
5 marzo
1975)
: scrittore,
militare
e politico, eletto più volte al Parlamento e due volte ministro; fondatore
del Partito Sardo d'Azione e del movimento Giustizia e Libertà. Nel 1915 Lussu si laureò in giurisprudenza. Prese parte alla Grande Guerra come ufficiale di complemento: valoroso
combattente, venne decorato quattro volte al valor militare e fu promosso
fino al grado di capitano, da questa esperienza nasce il libro Un anno sull'Altipiano.
Volontario nella Guerra civile spagnola. Antifascista, fu
aggredito, ferito e poi confinato a Lipari
x 5 anni; evase insieme a Carlo
Rosselli e Francesco Fausto Nitti e fu profugo
all'estero per circa quattordici anni ritornando a combattere nella
Resistenza.
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Federica Guidi (Modena,
19 maggio
1969): imprenditrice e politica.
Figlia di Guidalberto Guidi, già vicepresidente di Confindustria
e membro di numerosi consigli di amministrazione di importanti industrie
italiane, tra cui FIAT
e Ferrari,
laureata in giurisprudenza, lavorando successivamente per
due anni come analista finanziaria.
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Teresa Mattei (Genova 1921
morta nel 2013): partigiana e politica. Si oppose, fin dalla giovane età, al
fascismo, arrestata fu rilasciata; in seguito si attivò per la distribuzione
clandestina di volantini “casalinghi” che inneggiavano alla libertà e venne
radiata da tutte le scuole italiane Calamandrei e La Pira provvedono alla sua
istruzione facendola arrivare alla maturità da privatista. Ancora
giovanissima, si impegnò in operazioni difficili e complesse come quella di
far saltare dei vagoni di dinamite nascosti in un tunnel, operazione durante
la quale, però, perse il suo compagno. Saranno la bicicletta e la sua
intelligenza a salvarla poiché, inseguita dai tedeschi, fece irruzione in un
aula universitaria convincendo il professore, di cui era tesista, a fingere
che fosse in corso una seduta di laurea. Si recò poi a Firenze e Roma per
consegnare le matrici di stampa alla redazione dell’Unità e qui conobbe la
terribile esperienza dello stupro di gruppo ad opera di cinque poliziotti
tedeschi ma non permise che i preziosi materiali che portava con sé le
fossero presi. Dopo tale episodio fuggì, si nascose in un monastero e
raggiunse Roma. Partigiana, fu nominata Comandante di Compagnia nel Fronte
della Gioventù a soli 25 anni venne eletta nell’Assemblea Costituente e
divenne segretaria della sua presidenza. Fu l’artefice della mimosa come
simbolo per la Festa della donna.
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Marianna Madia, all'anagrafe Maria Anna
Madìa (Roma,
5 settembre
1980):
politica.
È figlia del giornalista, attore
e politico Stefano Madia (1954-2004) e pronipote di Titta Madia
(1894-1976), avvocato e
deputato tra il 1924 ed il 1939 per il Partito Nazionale Fascista, e tra il
1953 e il 1958 per il Movimento Sociale Italiano. Ha
frequentato il Liceo francese di Roma ottenendo la maturità francese con mention bien. Dopo il conseguimento della laurea con lode in scienze politiche, si è specializzata all'Istituto di Studi Avanzati di Lucca,
dove ha conseguito il dottorato di ricerca in economia del
lavoro. Ha dichiarato: “L’aborto
è il fallimento della politica, un fallimento etico, economico, sociale e
culturale”. Sono per la libera scelta della donna, ma sono certa che se si
offrisse loro il giusto sostegno, le donne sceglierebbero tutte per la vita”.
Ogni vita umana che non nasce è un fallimento, per questo la politica deve
fare in modo che la scelta per la vita sia sempre possibile. Io sono cattolica
praticante, e credo che la vita la dà e la toglie Dio, noi non abbiamo
diritto di farlo.”
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Ferruccio Parri (Pinerolo,
19 gennaio
1890
– Roma,
8 dicembre
1981)
: politico
e antifascista.
Con il nome di battaglia Maurizio
fu un capo partigiano durante la guerra di liberazione
dal regime fascista in Italia, decorato dagli USA con la Bronze Star Medal. Fu il primo presidente del
Consiglio a capo di un governo di unità
nazionale istituito alla fine della seconda guerra mondiale. Laureato in Lettere, insegnò al Liceo
Parini di Milano e fu redattore del Corriere della Sera. Prese parte
alla prima guerra mondiale in qualità di
ufficiale di complemento, nella quale fu ripetutamente ferito, meritando tre
medaglie d'argento al valor militare, varie onorificenze italiane e francesi,
la promozione a maggiore per meriti di guerra. Partecipò come ufficiale di
Stato Maggiore alla preparazione dei piani di battaglia per la vittoriosa
offensiva di Vittorio Veneto. Organizzò insieme con Carlo
Rosselli, Sandro Pertini e Adriano
Olivetti la celebre fuga di Filippo
Turati e dello stesso Pertini in Francia
da Savona.
Condannato prima a 10 mesi di carcere e poi a 5 anni di confino
per attività antifascista, venne relegato ad Ustica, Lipari e Vallo della
Lucania. Rilasciato nel 1931 fu assunto
come impiegato dalla Edison di Milano. Leader del Partito d'Azione nei territori occupati e in
seguito lo rappresentò nel Comitato di Liberazione Nazionale
dell'Alta Italia. Con la costituzione il 9 giugno 1944 del Comando
generale dei Volontari per la Libertà, una sorta di guida militare dei
partigiani, Parri fu nominato vice-comandante, insieme al futuro leader comunista, Luigi Longo
e al generale Raffaele Cadorna. Il 2 gennaio 1945 fu fatto
prigioniero dalle SS,
condotto a San Vittore duramente percosso. Venne riconosciuto da un agente di
polizia italiano all'Hotel Regina, sede del comando milanese delle SS e
tradotto successivamente nel carcere di Verona,
dove aveva sede il Tribunale Speciale della Repubblica Sociale Italiana.
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Alessandro
Pertini, detto Sandro (San Giovanni
di Stella, 25 settembre 1896 – Roma, 24 febbraio 1990) : politico, giornalista e partigiano. Fu il settimo Presidente
della Repubblica Italiana. Durante la prima guerra
mondiale, combatté sul fronte dell'Isonzo e per diversi meriti sul campo
gli fu conferita una medaglia
d'argento al valor militare. Perseguitato per il suo impegno politico contro
la dittatura di Mussolini, nel 1925 fu condannato a otto mesi di
carcere, e quindi costretto a un periodo di esilio in Francia per evitare una seconda condanna. Continuò la sua attività antifascista
anche all'estero e per questo, dopo essere rientrato sotto falso nome in
Italia nel 1929, fu arrestato e condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato prima alla reclusione e successivamente al confino. Nel 1943 fu liberato e partecipò alla
battaglia di Porta San Paolo. Membro della giunta militare
del Comitato di
Liberazione Nazionale fu attivo soprattutto a Roma, in Toscana, Val d'Aosta e Lombardia, distinguendosi in diverse
azioni che gli valsero una medaglia d'oro
al valor militare. Nell'aprile 1945 partecipò agli eventi che portarono alla liberazione dal nazifascismo, organizzando l'insurrezione
di Milano, e votando il decreto che condannò a morte Mussolini e altri gerarchi fascisti.
Eletto deputato all'Assemblea Costituente, senatore nella prima legislatura e deputato in quelle successive.
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